Vandalizzato l'albero della memoria di Cosenza
Vandalizzato l'albero della memoria di Cosenza

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L’albero della memoria, dedicato alle morti bianche sul lavoro, è stato oggetto, di recente, di un atto vandalico. L’opera è costituita da alcuni caschi di protezione, disposti in modo da formare la sagoma di un albero di Natale e si trova sull’isola pedonale di Corso Mazzini. Ad installare l’opera, anni fa, l’Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro.

Negli scorsi giorni la sensibile installazione è stata danneggiata. L’opera ha infatti subito il furto di alcuni tra i caschi colorati di cui era costituita. Non è, purtroppo, la prima volta che l’albero della memoria subisce questo genere di atti. Era già successo, in passato, e sempre durante le festività natalizie. Questo aveva spinto il Sindaco di Cosenza, Franz Caruso, a denunciare l’accaduto. Nonostante gli appelli, anche quest’anno i vandali hanno, tuttavia, colpito nel segno.

Il Presidente ANMIL, Antonio Domma: “Città frequentata da persone incivili

A denunciare quanto accaduto all’albero della memoria, Antonio Domma, presidente territoriale ANMIL di Cosenza: “Una Città frequentata da persone incivili e insensibili. – ha dichiarato, in una nota, diffusa attraverso i propri profili social – Bande di soggetti che imperversano nelle tenebre che, incuranti delle regole e del rispetto delle più elementari regole di convivenza, si abbandonano ai più beceri atti di vandalismo urbano. Così si spiega la razzia, per il terzo anno consecutivo, dei caschi da lavoro, installati in pieno centro sull’albero della sicurezza dall’A.N.M.I.L.(associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro).

In qualità di Presidente Provinciale – ha proseguito – nonostante le reiterate denunce, sono costretto anche quest’anno a denunciare pubblicamente il furto, avvenuto la scorsa notte, di parte dei caschi simboleggianti la piaga delle morti sui luoghi di lavoro. Non mi dilungo nello spiegare il significato altamente simbolico del nostro particolare albero di Natale. Ne voglio ricordare, in questo momento, i numeri drammatici delle vittime sul lavoro in Italia e nel nostro mezzogiorno.

La vergogna che merita di essere denunciata – ha concluso- riguarda l’ennesimo furto subito, uno scempio, un oltraggio, una vergogna. La Città europea, quella candidata a Città della cultura, è la città che ruba i caschi, che deturpa i monumenti e la strade del centro con bottiglie e lattine vuote e i rifiuti nelle notti di baldorie, che vandalizza le villette pubbliche, che offende la memoria delle vittime sul lavoro. Cosa fanno le forze dell’ordine e il Prefetto, a cosa servono le telecamere a circuito chiuso disseminati lungo tutto il corso principale? Ci meravigliamo del perché Cosenza è agli ultimi posti della classifica nazionale per vivibilità? Il grado di civiltà ahimè e sotto gli occhi di tutti, come pure la capacità degli organi preposti al controllo del territorio e dei vandali. VERGOGNA.”