Pagelle Irlanda del Nord - Italia

DONNARUMMA 5,5 (Svalvolato): In una serata che doveva essere di relativa tranquillità si fa trovare pronto sulla conclusione ravvicinata di Saville. Nel finale perde la bussola anche lui con un’uscita avventata che spalanca la porta a Washington.

DI LORENZO 5 (Involuto in corso d’opera): Il migliore dell’Italia, limitatamente al primo tempo quando è spina nel fianco della retroguardia nordirlandese giocando praticamente da quarto attaccante e prendendo sempre alle spalle il diretto avversario. Nella ripresa cala vistosamente e rischia di fare danni irreparabili con un paio di appoggi errati.

BONUCCI 5,5 (Deconcentrato): Sistema il mirino rispetto alla gara con la Svizzera migliorando la precisione dei lanci dalle retrovie. Quando viene attaccato va in difficoltà. Titubante perfino nel salvataggio sulla linea a tempo scaduto.

ACERBI 5,5 (Fa il suo): Gli avversari da tenere a bada non sono certo dei fulmini di guerra, svolge discretamente il compito.

EMERSON 5,5 (Freno a mano tirato): Si fa vedere solo un attimo prima di essere richiamato in panchina con una conclusione insidiosa dalla distanza.

TONALI 5,5 (Da lui ci si aspetta sempre di più): Convive con l’etichetta di predestinato che gli è stata incollata addosso dagli addetti ai lavori. È così costretto a fare più dell’ordinario. Stasera non gli riesce. Forse condizionato dal cartellino giallo (ingenuo ed evitabile) ricevuto in avvio di gara.

JORGINHO 4,5 (Irriconoscibile): Ha contribuito in maniera determinante a portare l’Italia sul trono d’Europa. È entrato nella lista dei papabili al Pallone d’oro. Sembra sia trascorso un secolo.

Jorginho in azione stasera Irlanda del Nord Italia (foto da IlMessaggero.it)
Jorginho in azione stasera (foto da IlMessaggero.it)

BARELLA 5 (Fuori fase): Tanto rumore per nulla.

BERARDI 6 (Trance agonistica): Forse l’unico a salvarsi dal grigiore generale. È totalmente dentro al match: con le gambe, con il cuore e con la testa.

INSIGNE 5 (Assente ingiustificato): Parte da falso nueve ed è innocuo. Torna nel suo ruolo abituale ed è innocuo. Prova a svariare su tutto il fronte offensivo e il risultato è il medesimo.

CHIESA 5 (La potenza è nulla senza controllo): Si sbatte tanto, come da consuetudine. Ma non punge, mai.

DALLA PANCHINA

CRISTANTE 5,5 (Poca roba): Dentro a inizio ripresa al posto di Tonali, non fa meglio.

BELOTTI 5 (Crisi d’astinenza): Va in bianco con la maglia della nazionale da sette gare e non è un caso.

LOCATELLI 5,5 (Impalpabile): Non incide.

BERNARDESCHI 5 (Luce fioca): Mancini lo manda in campo nella speranza di regalare maggiore imprevedibilità alla fase offensiva. Tentativo vano.

SCAMACCA S.V.

CT MANCINI 5 (Colpevole): Si dice che quando le cose non vanno le responsabilità siano principalmente della guida tecnica. Di attenuanti all’involuzione della Nazionale campione d’Europa ce ne sono. Non tante però da giustificare un’Italia incapace di mettere in difficoltà avversari nettamente inferiori. Ora ci sono quattro mesi per riordinare le idee, cercandone altre se possibile, ma soprattutto per scacciare i fantasmi del predecessore Ventura. Un mondiale da spettatrice all’Italia pallonara è bastato per fare in modo di non volerlo rivivere mai più.