Sanremo pagellone

A Sanremo è la serata dedicata alle cover e ai duetti. Torna sul palco il mitico maestro Peppe Vessicchio, nell’inedita veste di pianista, ad accompagnare Le Vibrazioni nel rifacimento di “Live and let die” di Paul Mc Cartney.

Premiati Gianni Morandi e Jovanotti, che nel finale concedono anche il bis. In classifica generale confermati in vetta Mahmood e Blanco, incalzati proprio da Gianni Morandi, che sale in seconda posizione. Domani il vincitore della 72ª edizione.

LE PAGELLE

Noemi – You Make Me Feel Like a Natural Woman (di Aretha Franklin) – Evergreen ben eseguito. Si vede che per lei è un cavallo di battaglia. Nel finale urlo esagerato, sembra posseduta. Voto 7

Giovanni Truppi – Nella mia ora di libertà (di Fabrizio De André) con Vinicio Capossela e Mauro Pagani – Con la solita canottiera Giovanni Truppi rilegge ed interpreta con un grande Vinicio Capossela e Mauro Pagani all’armonica un classico di De André. Versione credibile di una canzone sempre moderna. Voto 7,5

Yuman – My way (di Frank Sinatra) con Rita Marcotulli – A differenza del brano che ha portato in gara, si capiscono le parole. Niente di memorabile ma il mood c’è. Merito anche di Rita Marcotulli al piano. Voto 6,5

Le vibrazioni – Live and let die (di Paul McCartney) con Sofia and The Giants e Peppe Vessicchio – Bellissima versione. Vedere il maestro Vessicchio al piano in versione rock fa un certo effetto. Pezzo davvero ben suonato e riletto. Non è mai semplice quando si toccano mostri sacri. Good vibrations. Voto 7,5

Sangiovanni – A muso duro (di Pierangelo Bertoli) con Fiorella Mannoia – Bravo e sorprendente Sangiovanni nell’interpretare un brano difficile e complesso. Mostra anche una discreta personalità. La Mannoia impreziosisce come sempre ma il ragazzo ha stoffa. Voto 7

Emma – Baby one more time (di Britney Spears) con Francesca Michielin – Rilettura debole di un pezzo debole. Troppi virtuosismi fini a sé stessi e un arrangiamento trash senza né capo né coda. Voto 5

Jovanotti e Morandi (foto da corriere.it)
Jovanotti e Morandi (foto da corriere.it)

Gianni Morandi – Medley con Jovanotti – Ormai Morandi e Jovanotti sono una coppia di fatto. Morandi è il nuovo Lorenzo e Jovanotti è il nuovo Morandi. Però che divertimento, che botta d’energia! Bravi! Voto 7,5

Elisa – What a feeling (di Irene Cara) con Elena D’Amario – Elisa ci riporta negli anni ’80 e la danza di Elena D’Amario abbellisce la performance. Arrangiamento molto bello, voce sempre cristallina e potente. Standing ovation! Voto 7,5

TOP LOREDANA BERTE’

Achille Lauro – Sei bellissima (di Loredana Bertè) con Loredana Bertè – Achille Lauro da gregario lascia la scena alla Bertè che conferma ancora una volta la sua grande fama. Per fortuna Achille non osa fare null’altro che osservare la forza della più grande rocker italiana. Achille s.v., Loredana Bertè voto 10

Matteo Romano – Your song (di Elton John) con Malika Ayane – Esecuzione impeccabile ma nulla di più. Forse troppo calligrafica. La cover presuppone una personalità che non esce fuori. Voto 6,5

Irama – La mia storia tra le dita (di Gianluca Grignani) con Gianluca Grignani – Il cantautore milanese è troppo troppo su di giri. Irama cerca di contenerlo ma Grignani va per la sua strada guidando a fari spenti. Voto 5

Ditonellapiaga e Rettore – Nessuno mi può giudicare (di Caterina Caselli) – Una versione senza infamia e senza lode portata avanti per inerzia e senza entusiasmo. Sul palco le due artiste sembrano ignorarsi…( i nuovi Bugo e Morgan?). La Caselli non avrà apprezzato. Voto 4,5

Iva Zanicchi – Canzone (di Don Backy e Detto Mariano nella versione di Milva) – Un tuffo nel passato. Un grande omaggio e una voce ancora potente a 82 anni. Iva è sempre là ferma al 1968. Standing ovation! Voto 7

Ana Mena – Medley con Rocco Hunt – Un medley da piano bar nel peggior ristorante di Fuorigrotta. Il trash che avanza. Chiusura con il trenino. Cena concerto o Sanremo? Voto 3

La rappresentante di lista – Be my baby (di The Ronettes) con Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra – Bellissimo arrangiamento elettropop di questo classico che diventa improvvisamente dancehall. Esperimento coraggioso ma nel complesso riuscito. Voto 7

RANIERI E NEK DELUDONO

Massimo Ranieri – Anna verrà (di Pino Daniele) con Nek – Brano struggente nella versione originale ma così poco credibile in questa. Le due timbriche non sembrano sposarsi e più che un duetto sembra che ognuno vada per la sua strada. Il risultato, nonostante il “mestiere”, è inaspettatamente deludente. Voto 5

Michele Bravi – Io vorrei, non vorrei ma se vuoi (di Lucio Battisti) – Incerto. Cerca di essere teatrale senza successo. Voto 5

Mahmood e Blanco – Il cielo in una stanza (di Gino Paoli) – Le due voci, insieme, si confermano armoniche. Grande intensità nella performance. Un’intesa perfetta per una versione struggente. Voto 7,5

Rkomi – Medley Vasco Rossi con Calibro 35 – Non il solito medley scontato di Vasco. Bella la scelta di “Fegato, fegato spappolato”. Tuttavia c’è ben poco da salvare, se non l’energia. Voto 5,5

Aka7even – Cambiare (di Alex Baroni) con Arisa – Interpretazione con luci ed ombre. Lei è comunque perfetta, lui un po’ meno. Voto 6

Highsnob e hu – Mi sono innamorato di Te (di Luigi Tenco) con Mr Rain – Forse non ce n’era bisogno. Una versione statica che non aggiunge nulla rispetto all’originale e che prova a non offenderla riuscendoci solo in parte. Voto 5

FLOP DARGEN D’AMICO

Dargen D’Amico – La bambola (di Patty Pravo) – Arrangiamento da festa di paese ed estrazione del numero fortunato. Occhio ai fuochi d’artificio. Svuotapista. Voto -3

Giusy Ferreri – Io vivrò senza te (di Lucio Battisti) con Andy dei Bluvertigo – Perché urlare? Belli i colori di Andy ma non basta per regalare emozioni. Voto 5 –

Fabrizio Moro – Uomini soli (dei Pooh) – Arrangiamento discutibile specie ritmicamente. Ma perchè è sempre arrabbiato? Un sorriso non guasterebbe. Fa il compitino. Nulla di più. Voto 5,5

Tananai – A far l’amore comincia tu (di Raffaella Carrà) con Rose Chemical – Al Festival di Sanremo dovrebbe essere ammesso chi ha un minimo di talento. Raffa perdonali perchè non sanno quel che fanno. Voto 2