Guarascio lascia lo stadio dopo la feroce contestazione dei tifosi (foto Michele De Marco)
Guarascio lascia lo stadio dopo la feroce contestazione dei tifosi (foto Michele De Marco)

La gestione del Cosenza Calcio non ha mai brillato per efficienza. È sempre stata più o meno netta, a seconda dei momenti, la sensazione che non si viaggiasse al passo degli standard della categoria. E che si fosse costantemente “in linea con la pandemia“, anche quando il Covid-19 era ormai diventato un lontano ricordo.

I risultati hanno rispecchiato fedelmente questa mediocrità. Tant’è che a dispetto di giocatori, allenatori e ds diversi, la squadra rossoblù non si è quasi mai allontanata dalle ultime posizioni di classifica. Specchio di una deficitaria organizzazione societaria a compromettere tutto. Del resto, anche il miglior professionista non riesce ad esprimere le sue qualità se non viene messo nelle condizioni per farlo. In alternativa, esiste la fortuna, qualità di cui il presidente Eugenio Guarascio è innegabilmente stato dotato da madre natura. Grazie alla dea bendata e alle imprese eroiche compiute dagli indefessi lavoratori a libro paga del Cosenza Calcio, sono arrivati i miracoli.

Tutto appartiene però al passato. Il presente è lugubre e tenebroso. Il club rossoblù naviga in pessime acque. Attanagliato dai creditori, oberato da punti di penalizzazione, da un desolante ultimo posto in classifica e da prospettive nefaste, sia in ambito societario che sul campo di calcio. Il calciomercato invernale, venuto in soccorso dei lupi negli ultimi anni, non lascia scampo.

Trattative ferme al palo a pochi giorni dalla scadenza. Nessuno vuole venire a Cosenza. Il ds Gennaro Delvecchio è inerme. Non è certo lui che può porre riparo a tale sfacelo. Di cui i responsabili sono noti. E non vogliono mollare di fronte alla possibilità di lasciare la gestione a chi ha manifestato l’intenzione di subentrare al timone del club. Nonostante abbiano terra bruciata intorno. Dai tifosi, alla stampa, alla città, agli sportivi, alle aziende pubbliche o private che siano. Se non pochissimi eletti che continuano a tirarne le parti. Con il rischio di trascinare tutti i sopracitati nel baratro della Serie C o peggio ancora.

Entra nel canale Whatsapp de Il Dot