La carenza d’acqua diventa un grave problema per i comuni di Cosenza. Stanno arrivando infatti diversi provvedimenti firmati dal Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, per dichiarare lo stato di emergenza regionale. Si attesta così la crisi idrica per diverse zone del territorio calabrese, dislocate e spesso poco legate fra loro: basti pensare a Cariati, Bocchigliero, Campana e Terravecchia ma anche a Bisignano, Santa Sofia d’Epiro, Acri e Luzzi.
Lo stato di emergenza permetterà di sviluppare interventi immediati per fronteggiare l’emergenza, considerando come non si prevede un miglioramento nei prossimi giorni, e le piogge latitano in diverse zone dell’hinterland. I comuni possono fare ben poco, se non subire le conseguenze di questa grave penuria. I dati sono ancora più allarmanti: la media è del 20% del fabbisogno a cittadino, percentuale che fa paura considerando la grave siccità e le esigenze aumentate d’estate.
I cittadini sono stanchi di continui e reiterati disagi che hanno portato l’acqua potabile ad essere come un miraggio nel deserto. Il continuo aumento (per altro) delle tariffe dell’acqua, che colpiscono soprattutto i più deboli e chi ha bisogno di assistenza, come gli anziani e i malati, sono un ulteriore paradosso.
In attesa di una maggior tutela per tutti i cittadini colpiti da questo problema, restano quasi “profetiche” le questioni riguardanti la privatizzazione delle acque. Una maggiore redistribuzione collettiva – probabilmente – avrebbe posto anche un freno al problema, o quanto meno non ci sarebbero stati questi disagi. Tutto ciò, unito ai tanti paradossi che hanno colpito sul tema la Calabria e, in questo caso, molti comuni del territorio cosentino, resta solo un’amara considerazione.