È un Berrettini tenace e battagliero quello che stacca il biglietto per le semifinali dell’Australian Open. Nell’afosa serata di Melbourne l’azzurro deve sudare le proverbiali sette camicie prima di eliminare Gael Monfils. Il trionfo diventa realtà dopo cinque combattutissimi set durati in totale tre ore e cinquantuno minuti (6-4, 6-4, 3-6, 3-6, 6-2 i parziali).
L’attenzione adesso si sposta sulla gara di domani che vedrà impegnato Jannik Sinner con il temibile Stefanos Tsitsipas, testa di serie numero 4. E chissà che il tennis italiano non si trovi con due rappresentanti nei migliori quattro del prestigioso torneo.
Berrettini inizia come di consueto martellando con il servizio. Monfils prova a rispondere come può e rimane agganciato all’avversario fino al quinto gioco. Poi l’azzurro sfodera anche la potenza del dritto e il break, a zero tra l’altro, è cosa fatta. Quando la strada verso la conquista del set sembra spianata il francese ha un impeto d’orgoglio e conquista una palla break. Annullata, manco a dirlo, con un ace. Al secondo set point Berrettini costringe il 20 del mondo all’errore e chiude 6-4.
Secondo set. I due se le danno di santa ragione annullandosi a vicenda. Berrettini però ne ha di più e compie l’allungo decisivo nel settimo gioco, strappando il servizio all’istrionico avversario. Il parziale è identico a quello di prima: 6-4.
Guai a pensare che Monfils molli la presa. E il terzo, così come il quarto set, ne sono la dimostrazione. Il francese reagisce alle difficoltà e approfittando della flessione evidente di Matteo, si riporta in parità con un doppio 6-3.
Si decide tutto nel quinto set. Monfils paga lo sforzo immane compiuto per rientrare in partita e cede di schianto al romano, che nel frattempo ha ritrovato concentrazione e vigore. Al terzo match point Berrettini chiude 6-2 e sfodera un’esultanza polemica, che non guasta, portandosi un mano all’orecchio a mo’ di scherno nei confronti dei rumorosissimi tifosi transalpini che hanno provato a disturbarlo puntualmente prima di ogni servizio.
Ora, nella strada che porta alla finale di domenica, c’è da superare lo scoglio più duro: Rafael Nadal. Il maiorchino, nella notte italiana, ha dovuto faticare più del previsto per avere ragione di Shapovalov, vincendo una battaglia durata oltre 4 ore e conclusa al quinto set. Nadal, stoico e immarcescibile come sempre, ha dovuto fronteggiare anche problemi di stomaco che lo hanno tormentato nel corso della gara.