Da quando il prof. Nuccio Ordine, quasi un anno fa, ha lasciato la vita terrena non solo l’Università della Calabria, ma tutta la cultura italiana ed il mondo accademico hanno perduto uno dei suoi migliori docenti. A noi il compito di eternarne il ricordo, come oggi si sta facendo, consapevoli del grande patrimonio di conoscenza che ha contribuito a costruire e che rappresenta un eccezionale lascito per le nuove generazioni. Ed è per questo che individueremo un luogo importante della città che presto gli intitoleremo“.

Lo ha detto il Sindaco di Cosenza, Franz Caruso, nel portare ieri il saluto della città di Cosenza all’iniziativa dal titolo “Nuccio Ordine, una lezione” con la quale la Biblioteca “Stefano Rodotà” del Liceo Classico “Bernardino Telesio” ha voluto ricordare la figura del prof. Nuccio Ordine, ordinario di letteratura italiana all’Università della Calabria, a quasi un anno della scomparsa, avvenuta il 10 giugno dello scorso anno. “Nuccio Ordine, al quale mi legava una sincera amicizia – ha sottolineato ancora Franz Caruso – è senza ombra di dubbio una delle figure più colte, nel senso più pieno del termine, che la Calabria e l’intero Paese abbiano potuto annoverare nella loro storia recente e noi siamo orgogliosi di questa sua appartenenza alla nostra terra“.

Il Sindaco di Cosenza ha inoltre tracciato un profilo del docente universitario e dello studioso cosentino, “una personalità – ha aggiunto Franz Caruso – profondamente strutturata, forte di un bagaglio accademico, fatto di studi e ricerche costanti, come di riconoscimenti tributati, a ragion veduta, dagli atenei di tutto il mondo e dalle istituzioni più diverse ed accreditate. Nuccio non era soltanto un accademico – ha sottolineato inoltre Franz Caruso nel suo ricordo – ma era un uomo che sapeva vivere e che partecipava alle più diverse attività che lo occupavano con grande passione. Nel corso delle nostre non moltissime occasioni di incontro – abituato com’era a girare il mondo – faceva avvertire la presenza di una persona che non si metteva in cattedra, pur essendo il cattedratico che tutti abbiamo conosciuto. Stabiliva una grande empatia con le persone, perché sapeva trasmettere il suo sapere con grande naturalezza, quella propria del grande accademico“. Per Franz Caruso Nuccio Ordine “non era avulso dal contesto politico e non faceva mai mancare il suo apporto culturale alla politica“. Quindi il Sindaco della città ha istituito un parallelismo tra Nuccio Ordine e Giacomo Matteotti, entrambi scomparsi il 10 giugno. Ordine il 2023, Matteotti il 1924.

Noi quest’anno – ha detto Franz Caruso – celebriamo il centenario del barbaro assassinio di Matteotti e ricordiamo Nuccio Ordine ad un anno dalla scomparsa. Il parallelismo da me richiamato si sofferma sui messaggi che entrambi hanno trasmesso al mondo. Matteotti ha trasmesso i valori della difesa della libertà e della democrazia e Nuccio li ha trasmessi con la stessa forza e la stessa veemenza, perché era uno strenuo difensore della libertà e della democrazia. Non c’era occasione nella quale non esprimesse questi due valori“.

Il cursus honorum di Nuccio Ordine è stato poi ricordato da Franz Caruso come un percorso “costruito ed alimentato sul campo e che ha fatto di lui uno dei massimi studiosi del Rinascimento e di Giordano Bruno, oltre che uno dei docenti più rappresentativi dell’Università della Calabria. La città di Cosenza gli è ancora oggi grata perché Nuccio volle, con pervicacia, che nel nostro centro storico, a Palazzo Caselli-Vaccaro, avesse sede il Centro studi Telesiani, Bruniani e Campanelliani del quale era Presidente. Un Centro che il prof.Ordine fece nascere con l’obiettivo di dar vita ad una Biblioteca in grado di offrire agli studiosi di tutto il mondo le opere di Bernardino Telesio, Giordano Bruno e Tommaso Campanella, sparse ovunque, nelle altre biblioteche, ed anche tutta l’opera critica sui tre pensatori, per farne un centro di eccellenza ed un vero e proprio polo filosofico. Un obiettivo che l’Amministrazione comunale si impegnerà a portare avanti nel solco da lui tracciato e con l’aiuto di chi è subentrato alla presidenza, il prof.Gianluigi Greco“.