L’ex imprenditore Pino Masciari torna all’attenzione con un tema di grande attualità. Secondo Masciari, lo Stato deve aumentare la sua centralità e dare sicurezze concrete nella lotta contro le mafie.

Masciari, nel suo ultimo comunicato stampa, parte dall’analisi della cronaca: “La notizia che l’Agenzia delle Entrate stia sequestrando le somme della capitalizzazione erogate ai collaboratori di giustizia ha giustamente acceso il dibattito. Dico da anni che stiamo assistendo allo sgretolamento continuo e sistematico di tutto l’apparato creato e fortemente voluto da Falcone e Borsellino, negli anni ’90. Ormai da tempo assistiamo a determinazioni dello Stato che di fatto anziché invogliare a denunciare e a collaborare con la giustizia, disincentivano la volontà di chi sta per compiere questa scelta importante”. 

L’ex imprenditore sottolinea: “Se viene meno il diritto alla vita e la possibilità di progettare un futuro onesto, di avere una casa, di lavorare… viene meno un intero sistema. Servono certezze! È importantissima la certezza del cambio di generalità, nonostante anche questa misura, da sola, di fatto non basti. E dopo la cessazione del programma, le persone vanno comunque seguite, perché rimarranno per sempre a rischio. Lo Stato non può fare come Ponzio Pilato, considerandoli ex e di fatto lasciandoli al proprio destino. Continuando così nessuno vorrà più collaborare con la giustizia e le persone che avevano scelto di pentirsi torneranno a delinquere“.

Masciari è preoccupato per il futuro. Si chiede se davvero ci sia la volontà del Governo di sconfiggere le mafie: “Forse si pensa che siano già sconfitte e i collaboratori di giustizia non servano più? Questo sistema tanto voluto da Falcone e Borsellino adesso sembra odiato. Non mi riferisco solo al Governo attuale, la messa in opera di azioni che mirano a destrutturare un intero programma, è cominciato da tempo! Di fatto, di questo passo, con uno Stato che progressivamente perde di credibilità, temo assisteremo al momento in cui le mafie saranno Stato…È fantasia o tragica realtà?”.