E’ solo un semplice scherzo del destino cantava Bob Dylan nella sua celeberrima “Simple twist of fate”. E lo è davvero. Il Cosenza decide di riaffidare la panchina a mister Occhiuzzi, nel giro di due anni passato da principe indiscusso del miracolo salvezza nell’era lockdown a capro espiatorio e responsabile (non unico) della retrocessione (per fortuna dei lupi solo sul campo) del Cosenza Calcio.
In questo tritacarne infernale condito dalle invettive che impazzano sui social, Occhiuzzi riparte proprio dal Pordenone, dal “Guido Teghil” di Lignano Sabbiadoro. Lo stadio dove il Cosenza retrocesse in malo modo. Per molti la scelta di riaffidare la squadra al tecnico cetrarese appare un azzardo e un segnale di incompetenza e approssimazione societaria. Le parole del ds Goretti (e non poteva essere altrimenti) giustificano la scelta come una volontà proprio del dirigente più che del presidente Guarascio.
Nel calcio si sa esistono tante bugie e come diceva il compianto Emiliano Mondonico “ci sono cose che si possono dire e cose che non si possono dire però l’unica verità insindacabile la dà sempre il campo”.
E allora mentre la contestazione verso la presidenza impazza, dopo essere stata sopita e tenuta un po’ sotto la cenere solo in virtù dei buoni risultati iniziali, arriva anche un’altra scelta impopolare. Ossia quella di affidare la panchina al mister prima più amato e poi anche odiato.
Una scelta difficile che divide un ambiente, quello del Cosenza Calcio, pronto ad esplodere di rabbia e di entusiasmo con la stessa forza e la stessa veemenza sempre per il viscerale amore mai corrisposto con la stessa passione dai vertici societari.
Il calcio comunque è un clamoroso romanzo storico e le storie sono fatte di corsi e ricorsi storici. Allora si riparte proprio da Pordenone per mister Occhiuzzi. E le sfide impossibili in casa Cosenza sono all’ordine del giorno. Non dipenderà solo da lui, che dovrà far tesoro dai suoi errori e dovrà, per come chiede il ds Goretti, cambiare la mentalità a questa squadra. Nell’attesa che il mercato di gennaio possa dare i giusti correttivi ad una squadra costruita troppo in fretta per aver azzeccato tutte le scelte.
Sarà un mercato diverso da quelli precedenti? Dopo dieci anni di gestione Guarascio, difficile pensare alle sorprese, ma sicuramente dalla prossima sessione di calciomercato e dalle scelte di Goretti passerà la possibilità di salvarsi.
“I conti si fanno alla fine”
Molti rimproverano a Occhiuzzi questa frase, che era quasi un ritornello stonato dopo ogni conferenza stampa. Poi arrivò la fine proprio a Lignano e di quei conti nessuno ha mai parlato, né la presidenza, né il precedente Ds. Solo Occhiuzzi parlò con parole stentate, solo come per tutto il resto della stagione. E allora a volte la fine non è altro che un nuovo inizio proprio dove tutto finì. Come cantava Bob Dylan “è solo un semplice scherzo del destino“.