È il 50° minuto di Cosenza – Vicenza. Gli ospiti usufruiscono di un tiro dalla bandierina. Il pericolo è concreto e i pochi presenti al “Marulla” di fede rossoblù trattengono il respiro.
Il timore è presto spiegato. Col passare delle giornate i calci d’angolo si sono rivelati il vero tallone d’Achille del Cosenza di Roberto Occhiuzzi. L’oscuro presagio si trasforma nel giro di pochi secondi in amara realtà. E ai tanti gol subiti nel corso della stagione sugli sviluppi di un corner si aggiunge così quello di Valentini.
L’incornata vincente del difensore argentino, agevolata dalla dormita della difesa rossoblù vanifica il gol del vantaggio realizzato da Gliozzi. Ma soprattutto il solito miracolo di Falcone, che in un primo tempo di pura sofferenza aveva ipnotizzato Giacomelli dagli undici metri.
Sono questi alcuni degli episodi salienti dell’ultimo precedente tra Cosenza e Vicenza, quello andato in scena nella passata stagione. Gara molto avvincente, nella quale i padroni di casa non riescono a sfruttare la superiorità numerica.
Paradossalmente i lupi si rendono molto pericolosi prima che il direttore di gara Di Martino espella Cappelletti. Il 23 biancorosso, appostato sulla linea di porta, fa in tempo infatti a fare da scudo sulla conclusione a botta sicura di Gliozzi prima di farsi buttare fuori.
Le statistiche dicono che il Lanerossi non ha mai espugnato il “San Vito – Gigi Marulla“. Non ci è riuscito nel 2002/2003, ultima stagione del Cosenza in B prima del fallimento, quando viene rimontato dalle reti di Casale e Alteri. Stessa sorte nel match dell’anno precedente, scandito dalle reti nel finale di Tomaso Tatti e Nassim Mendil, intervallate dal pareggio momentaneo di Marcolini.
Ci era andato vicino, molto vicino, nella gara valevole per la trentatreesima giornata della Serie B 1994/1995. Ma Enrico Buonocore, a tempo scaduto, mettendo a segno la sua sesta rete stagionale, salva il Cosenza dalla sconfitta.