Svolta epocale per la Corea del Sud, dove è stata messa al bando la carne di cane. Il Parlamento ha, infatti, vietato l’allevamento, la macellazione e la vendita di cani per la loro carne.
“Questa legge mira a contribuire alla realizzazione dei valori dei diritti degli animali, che perseguono il rispetto per la vita e una coesistenza armoniosa tra esseri umani e animali” recita il provvedimento.
Consumo di carne di cane: una piaga combattuta per anni
Il tradizionale consumo di carne di cane, in Corea del Sud, ha sempre suscitato sdegno, in tutto il mondo. Gli animalisti, nel corso degli anni, si sono cimentati in numerose lotte contro questa tradizione, definendola una tragica piaga per il paese.
La carne di cane è un alimento tradizionalmente presente nella cucina tipica sudcoreana. Il consumo di carne di cane, tuttavia, nel corso degli ultimi decenni, ha subito una significativa diminuzione. Secondo un sondaggio di Animal Welfare Awareness, Research and Education di Seul, 9 persone su 10, in Corea del Sud, non consumano più carne di cane. Nonostante questo, secondo i dati ufficiali, sono centinaia di migliaia gli esemplari che, ogni anno, vengono uccisi e serviti nei ristoranti di tutto il paese.
Cosa prevede il provvedimento
Non è la prima volta che si tenta una “rivoluzione” di questo tipo. I tentativi passati di porre al bando la carne di cane, tuttavia, avevano incontrato l’opposizione degli allevatori. Questa volta, invece, è stato previsto un compenso per incentivare le aziende a ritirarsi dal commercio.
L’Assemblea nazionale ha dato il via alla legge con voto di 208-0. Il provvedimento entrerà in vigore dopo un periodo di transizione di tre anni. Allevamento e vendita di cani per la loro carne e macellazione saranno punibili con multe di 30 milioni di won (circa 21.000 euro) e con la reclusione fino a tre anni. Non è, invece, prevista una pena per il solo consumo di carne di cane.
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